Dal 1969 ad oggi

Mio padre da ragazzo lavorò come corniciaio nella Bottega d'Arte "Vezzil" di Udine, dove apprese il mestiere che avrebbe esercitato per tutta la vita. Nel 1969, infatti, con entusiasmo e passione aprì, assieme a mia madre, quella che sarebbe stata la loro bottega: "L'amico del pittore". Il suo sogno di avere una propria attività legata al mondo dell'arte diventò realtà.

Essendo lui stesso pittore, ben presto la bottega diventò qualcosa di più di un semplice negozio di cornici. Da "L'amico del pittore" andavano gli artisti, suoi amici e colleghi, per incorniciare le proprie opere, certo, ma anche per il solo piacere di incontrarsi, tanto che il posto diventò ben presto un punto di riferimento per l'ambiente artistico e per tutti quelli che ne erano attratti. Alla fine degli anni '80, mio padre cominciò a chiedere ai pittori di lasciare una piccola opera da appendere su una parete del negozio, assieme alle altre: ne nacque una piccola mostra permanente, ancor oggi punta di diamante della bottega.

Ora mio padre non c'è più, ma il suo discorso continua non solo con i suoi quadri, ma anche con il negozio che io, con orgoglio, porto avanti. Lui mi diceva: "il dipinto va vestito e il corniciaio, il bravo corniciaio, sa cucirglielo perfettamente su misura". Il che significa che la cornice deve valorizzare il quadro, ma anche armonizzare con l'ambiente in cui verrà sistemato; che dovrà soddisfare l'occhio esperto del corniciaio, ma anche e soprattutto quello del cliente. Un insieme di elementi da far coincidere, insomma: regole da rispettare, se si vuole offrire un prodotto di qualità. Bisogna dare un po' di sé, quindi, per essere il bravo corniciaio di cui parlava mio padre. Bisogna avere senso estetico, sfruttare la propria esperienza, saper immaginare soluzioni sempre nuove e … possedere anche una buona dose di pazienza: i clienti non sono sempre facili da accontentare! I risultati poi ripagano.

E non finisce qui: importante nel mio mestiere è anche la scelta di materiali di qualità e di buoni fornitori, che non mancano in Italia, certamente, essendo questa la patria del buon gusto, ma bisogna saperli selezionare con attenzione.

Ecco svelati i retroscena di un lavoro che oggi forse appare un po' demodè, è vero, rispetto ai tempi tecnologici che stiamo vivendo, ma che in realtà nasce dalla lunga tradizione artigianale italiana e soprattutto realizza quel momento di fusione fra arte e artigianato di cui siamo maestri. Un lavoro, il mio, che -vi assicuro- è bellissimo.

DARIO POPESSO